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domenica 30 dicembre 2012

Vieste


 VIESTE                   

VIESTE è un comune italiano in provincia di Foggia,  di circa 13.000 abitanti. Fa parte del Parco Nazionale del Gargano.
E' la città più orientale del Gargano. Spicca alla vista, dopo aver attraversato strade tortuose, tra pini e uliveti secolari, su una penisola rocciosa, una scogliera bianca protesa nell'azzurro del mare
Vi sono in realtà tre baie separate da due punte.
PUNTA S. FRANCESCO è ad est, rialzata e ripida: vi troviamo il quartiere  medioevale ricco di viottoli, scalinate, archi e con le case con usci bassi; il quartiere si affaccia sulla "Ripa", lungo balcone sul mare che scende fino a Borgo s. Francesco (dove si trova la Chiesa di S. Francesco), mentre in alto si erge il Castello e, lì vicino, la Cattedrale.
PUNTA  di SANTA CROCE è a nord, in zona più pianeggiante; qui si è sviluppata la parte moderna con ampie strade a scacchiera,    il nuovo Municipio, la villa comunale, alberghi lussuosi e ben attrezzati.
Nel mezzo  la piccola spiaggia della Marina Piccola, di fronte al faro; invece procedendo verso sud di Punta San Francesco vi è la lunga spiaggia sabbiosa dove spicca PIZZOMUNNO.
Ad ovest di Punta Croce si allunga, dal porto in direzione Peschici, la spiaggia di S. Lorenzo.


UN PO' DI STORIA

L'uomo preistorico era presente nella zona già dal Paleolitico, come ci attesta il ritrovamento di  tombe scavate nella roccia con corredi funerari e di un "dolmen" ormai andato distrutto. Qui esercitava l'allevamento e l'agricoltura. Si formarono dunque diverse comunità costiere con conseguenti organizzazioni abitative:  sorse così l'antica Uria, e da questa , si pensa, derivi Vieste.
Vari furono i contatti commerciali con l'Oriente, che portarono alla cristianizzazione delle popolazioni. In zona sono state ritrovate infatti numerose necropoli paleocristiane, tra cui quella di  "La Salata".
Improvvisamente vi fu un periodo in cui la popolazione, per misteriosi motivi, si allontanò dalla città. Vieste fu poi distrutta e gran parte di essa fu insabbiata.
Dopo questo "vuoto temporale", la ritroviamo, in base alle fonti, nel X secolo già ripopolata, e, sotto la dominazione bizantina, con grandi prestigi. Era ponte di collegamento con la Jugoslavia, punto di difesa militare e centro di commercio. 
Quando l'Impero bizantino fu sconfitto da quello normanno, il Gargano fu assegnato al Conte di Aversa Rainulfo Drengot (nel 1045). Tuttavia Vieste rimase bizantina fino al 1065, quando il Gargano e la stessa cittadina adivennero in mano a Roberto Drengot, nipote di Rainulfo. Egli vi sviluppò l'attività agricola e  il commercio (soprattutto quello marittimo), ed inoltre edificò in Vieste nuove mura, il Castello e la Cattedrale.
In seguito  Vieste finì sotto la dominazione degli Angiò.
Nel corso della sua storia fu spesso esposta ad attacchi dal mare; i Veneziani la  saccheggiarono nel 1239, poi subì le incursioni turche. Tra queste ricordiamo le più terribili, quella di Acmet Pascià nel 1480, e quella di Dragut Rais che nel 1554 fece decapitare migliaia di viestani e ordinò di distruggere ed incendiare la città. L'eccidio è ricordato con  una targa posta nei pressi della Cattedrale presso la PIETRA DI CHIANCA AMARA.
Fu in seguito parte del Regno di Napoli e delle due Sicilie,sotto i Borboni. Ma molti notabili aderirono alla causa dell'Unità d'Italia e pagarono lo scotto  con la pena di morte o col carcere. 
Altri fuggirono e fondarono società di Carbonari seguendo le idee del Mazzini. I filoborbonici attuarono varie repressioni nel sangue, anche dopo l'Unità d'Italia. Alle truppe borboniche ormai allo sbando si aggregarono i  briganti garganici, che attuavano inauditi atti di violenza, rapine e vendette.
Anche le guerre Mondiali videro Vieste pagare duramente, e vari furono gli accadimenti storici lungo le  coste adriatiche ad essa prospicienti.

 Ma arrivando a tempi più moderni vediamo la cittadina rifiorire, sviluppando un'economia basata sull'agricoltura e l'allevamento. Inoltre, grazie allo sviluppo turistico avutosi a partire dagli anni '60,  è diventata  rinomata cittadina ricca di attività ricettive...


Cosa vedere

LA CATTEDRALE



Di stile romanico-pugliese, è affiancata da un campanile di stile barocco, dovuto ad una successiva ricostruzione dopo il crollo del 1772.
Il primitivo impianto risale al sec. XI, ma la Chiesa riporta tracce di continue ricostruzioni avutesi nel corso dei secoli. 
L'interno è a tre navate diviso da due file di colonne. La navata centrale è stata ricoperta nel 1750, per volontà di Mons. Cimaglia, da un soffitto ligneo dipinto a tempera e da tre grandi tele di scuola napoletana.
Dedicata a Maria Assunta, vi si venera la statua lignea di S. Maria di Merino., che si trova nella Cappella dell'Annunziata.  E' stata elevata a Basilica con Bolla Pontificia il 12 febbraio 1981 da Papa Giovanni Paolo II.


IL CASTELLO

E' un complesso fortificato  pianta triangolare; a est, ovest e nord presenta dei bastioni pentagonali, mentre a sud non vi sono strutture difensive in quanto questo lato è arroccato su una falesia di rocce calcaree a strapiombo sul mare.
La porta è  a sud-est: in passato vi si accedeva tramite un ponte levatoio. 
L'interno è costituito da alcuni corpi di fabbrica intorno ad un cortile triangolare, e nel settore sud-est vi si trova la Chiesetta dell'Annunziata e la residenza del castellano. 
Fu danneggiato più volte dalle incursioni dei Veneziani  e nella I guerra mondiale, oltre che da terremoti intorno all'anno 1646.
Entrò in disuso nel 1840. Oggi è sede  di un distaccamento della Marina Militare Italiana.
  

LA CHIESA ED IL CONVENTO DI S. FRANCESCO
La Chiesa di S. Francesco e il convento sorgono ad est del centro: il complesso fu fondato nel 1438 e inizialmente venne retto dalle Clarisse sotto il titolo di S. Caterina d'Alessandria. Nel 1480 venne distrutto dall'islamico Acmet Pascià, rais al servizio di Maometto II.
Risale al periodo intorno al 1546 l'insediamento dei Padri Conventuali Minori.
Tra il XVI ed il XVII secolo  il convento venne inglobato in un baluardo a nord e a sud-est e diventò dapprima piazza d'armi e, dopo la dismissione, carcere.

La Chiesa è costituita da una sola navata con soffitto a capriate lignee dipinte e chiusa da un abside quadrangolare con volta a crociera.
Lungo la navata si aprono sei cappelle, di cui due presentano altari lignei dipinti e dorati e tele del Settecento.



Costruito sullo scoglio di S. Eufemia, il faro è attivo dal 1868. Lo scoglio fu sede di un Santuario dedicato a Venere Sosandra nell'età classica, Santuario che divenne poi luogo di culto cristiano. Le pareti interne del complesso sono incisa con simboli sacri e marinari, iscrizioni votive e celebrative.    








BELLEZZE NATURALI 

A Vieste e nei dintorni le conformazioni rocciose  si delineano sul mare qua e là sotto forma di grotte, archi , cavità... con gli ulivi che sovrastano  la costa come antiche sentinelle. E' questa la caratteristica più evidente del paesaggio  all'occhio del visitatore.



 Sulla spiaggia detta del Castello, a sud del centro abitato, si erge un monolite alto circa 25 metri chiamato PIZZOMUNNO che è il simbolo di Vieste.

PIZZOMUNNO

La leggenda                                         

Si narra che, prima che Vieste divenisse una cittadina, esistesse in quei luoghi un villaggio di capanne di pescatori.
Qui vivevano un giovane alto e forte di nome PIZZOMUNNO e una ragazza dai capelli lunghi e biondi di nome Cristalda. I due giovani si amavano ed erano inseparabili.
Tutti i giorni, quando Pizzomunno si recava con la sua barca in mezzo al mare per pescare, risalivano a galla le sirene, incantate dal sorriso del giovane. Esse cantavano per lui dolci melodie.
Le sirene proposero più di una volta a Pizzomunno di essere loro re ed amante; in cambio egli avrebbe avuto l'immortalità.
Ma il giovane  rifiutava; troppo grande era il suo amore per Cristalda.
Una sera i due giovani erano ad attendere la notte sull'isolotto di fronte alla costa e le sirene, vedendoli, furono accecate dalla gelosia: aggredirono così Cristalda e la trascinarono nella profondità del mare. Invano Pizzomunno cercò di salvarla.
Il mattino seguente i pescatori trovarono sulla spiaggia quel bianco scoglio che la leggenda vuole sia lo stesso Pizzomunno pietrificato dal dolore.
La leggenda narra che Cristalda ogni cento anni risalga dal fondo del mare per rivivere con Pizzomunno una notte sola il loro antico amore.

Nelle vicinanze 

L'ARCHITIELLO, arco di roccia scavato dall'erosione si trova andando da Vieste verso Mattinata, a sud di Vieste. 
 
Le GROTTE marine sono da osservare esternamente o talvolta internamente attraverso visite turistiche guidate: troviamo lungo la costa la Grotta sfondata,  due Occhi, la Grotta Rotonda, dei Pipistrelli, del Serpente, la Viola e la Smeralda.

Anche le Isole Tremiti sono raggiungibili da Vieste tramite traghetto.

La Foresta Umbra, verso l'interno, è un luogo piacevole di verde in cui sostare nelle giornate più calde.

 

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